EMILIO MORANDI IN MOSTRA
EMILIO MORANDI
Emilio Morandi nasce come pittore, ma non trascorre molto tempo prima che
diventi anche creatore di installazioni e performer, o meglio, artista totale,
considerando che le differenti discipline si fondono in lui come un unicum artistico, i
suoi riconoscimenti si contano in tutto il mondo, e questa volta approda a Grenoble
presso lo studio di Marc Pessin, con cui a distanza ha collaborato e del quale ha
curato una mostra nella bergamasca, presso il suo personale Artestudio.
Nei suoi lavori, l’uomo, con le proprie paure e frustrazioni, è al centro di ogni
riflessione, in particolar modo l'artista è influenzato dal maestro Francis Bacon, da
cui trae gli insegnamenti sul modo di fare arte che lo guidano da più di 40 anni.
Nel corso degli anni i movimenti attraversati sono numerosissimi, l’arte Fluxus, la
Mail Art, il Neoismo, la Visual Poetry, le collaborazioni con il VEC di Maastricht e
con Lucrezia Domizio Durini, le partecipazioni alla Biennale di Venezia, l'ideazione
del Festival Performas en el Centro di Madrid, ed esposizioni in ogni continente; in
particolare si possono ritrovare nei suoi lavori progetti legati ai più grandi filoni
artistici riconosciuti a livello internazionale ed ufficiale, già racchiusi nei libri, ma
anche concetti artistici sperimentali e più sottili come quello da lui avviato di Art Life
che: consiste nel fondere l’espressione visiva con il suono, oggetti quotidiani,
l’azione ed il comportamento in una fusione degli strumenti dell’arte ed usarli in
modo sublime in campo estetico, morale, spirituale. Senza dimenticare il ruolo
dell’artista, del poeta e la possibilità di comunicare le ansie e le speranze,
condensando l’arte con la vita e la vita con l’arte.
In effetti già Robert Henri a inizio secolo diceva che L’arte non si può separare dalla
vita poiché è l’espressione della più grande necessità della quale la vita è capace.
Ed inoltre, è proprio tramite l’arte che la vita è possibile, in quanto La differenza tra
l’arte e la vita è che l’arte è più sopportabile, diceva Bukowski.
Emilio Morandi sicuramente esprime al meglio le proprie riflessioni attraverso le
performance, ancora una volta modalità di espressione artistica fortemente legata
alla vita, in queste occasioni è spesso. o quasi sempre, accanto alla moglie Franca
Monzani, compagna del suo percorso e grandissima sostenitrice della sua visione
artistica.
Le sue prime performance consistevano nel liberare dai chiodi le tele e i telai
sanguinanti curandoli con garze di cotone come metafora dell’uomo e della sua
liberazione, creando un rapporto dialettico con il proprio corpo e l’oggetto artistico.
Non esiste alcun limite al fenomeno performance in relazione allo spazio, al tempo,
alla forma ed al suono, in quanto la vita non ha limiti, è necessaria la libertà
assoluta e più la performance risulta essere libera ed attaccata alla vita, nella sua
crudezza, più essa arriva a toccare il cuore dello spettatore e dimostra la sua
efficacia rivolta a smuovere sentimenti e portare alla riflessione.
Asia Rota
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